ReHub Glove: improve your hands
La natura di ricerca e sperimentazione di questi primi sei mesi ha influito sulle scelte formali/progettuali di design del guanto reHub.
Non avendo fondi e tempo per sviluppare un modello ad hoc, abbiamo optato per una soluzione da hacker analogici: abbiamo acquistato due guanti destri e due guanti sinistri da una catena della grande distribuzione. La scelta non è stata casuale: abbiamo prediletto colori chiari, un fitting aderente ma non troppo, con parti in pelle, eco pelle e tessuto elasticizzato.
Volevamo realizzare un prototipo utilizzabile da un vasto range di persone (taglia L), con la possibilità di rimuovere la parte elettronica in modo semplice per apportare modifiche o semplicemente lavare il guanto.
I componenti elettronici utilizzati hanno determinato le modifiche al design del guanto originale. La struttura realizzata permette ai sensori di essere protetti e sufficientemente isolati dalla mano del paziente senza compromettere l’affidabilità dei dati collezionati durante le diverse fasi della terapia fisioterapica.
I sensori di flessione scorrono lungo le dita mentre quelli di pressione si fermano in corrispondenza dei polpastrelli consentendo al guanto di acquisire i valori necessari.
Gran parte delle cuciture delle tasche contenenti i sensori sono state realizzate a mano, con punto nascosto o punto indietro. Solo le cuciture presenti longitudinalmente alla lunghezza delle dita sono state realizzate con una macchina lineare industriale utilizzando un filato resistente e in un colore chiaro leggermente a contrasto.
Come abbiamo potuto sperimentare, lavorando in ambito wearable ci sono molti comportamenti da valutare. Gli scenari futuri delle nostre sperimentazioni comprendono un viaggio nel mondo dei filati e dei siliconi.
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